Il progetto ha avuto inizio ad agosto 2020 e ha come obiettivo la creazione di un circuito di interscambio tra i canili d’Italia. La prima applicazione del modello è avvenuta tra agosto e ottobre 2020 e ha visto coinvolti il canile intercomunale di Magreta, il canile intercomunale di Modena e il canile privato convenzionato Valle Grande di Roma.
Per l’intera durata dell’emergenza, un gruppo ristretto di professionisti, da noi incaricati, si è recato presso il canile Valle Grande di Roma, al fine di fornire tutto il supporto necessario agli operatori della struttura nella gestione degli animali i quali, senza il nostro intervento, avrebbero rischiato di soffrire la solitudine, costretti a rimanere nei propri box per periodi prolungati di tempo o, addirittura, senza poter mai uscire. Oltre alla sofferenza, una simile condizione avrebbe rischiato di compromettere il loro livello di socializzazione, vanificando gli sforzi fatti dai volontari e dagli educatori cinofili, impegnati in uno strutturato lavoro di interazione con tutti gli animali della struttura.
Il Dipartimento Adozioni è una delle sei articolazioni organizzative della FONDAZIONE CAVE CANEM ONLUS, è coordinato in prima persona dalla Presidente della Fondazione, Adriana Possenti, la quale riceve e valuta le richieste di aiuto che giungono da tutta Italia.
Il progetto nasce con l’obiettivo di raccontare il canile rifugio con gli occhi di cani e gatti costretti a vivere in gabbia, condividendo spaccati di vita quotidiana di coloro i quali, professionisti e volontari, ogni giorno e silenziosamente sono sul campo per contribuire alla realizzazione di storie di rinascita dei quattro zampe senza famiglia, e dimostrare che anche un luogo di detenzione, quale è un canile, può fornire un servizio elevato di accudimento agli animali che ospita.
Anche un canile che ospita più di 400 cani deve essere un rifugio accogliente per animali abbandonati, luogo di transito e non di carcere a vita per ognuno di loro, centro di interesse per la cittadinanza. Con questi obiettivi nasce questo progetto.
Il progetto “IO NON COMBATTO”, frutto della collaborazione tra la FONDAZIONE CANE CANEM e Humane Society International, ha come obiettivo offrire strumenti concreti contro il fenomeno dei combattimenti clandestini tra cani.
Nessun cane è irrecuperabile e qualsiasi reazione è dovuta alla paura che trova espressione nell’ aggressività o nel tentativo di fuga . Sono migliaia i cani condannati a una vita di solitudine in un box di canile a causa delle alterazioni comportamentali manifestate, che ne rendono difficile la gestione e impossibile l’inserimento in famiglia.
Nessun cane è irrecuperabile e qualsiasi reazione è dovuta alla paura che trova espressione nell’ aggressività o nel tentativo di fuga . Sono migliaia i cani condannati a una vita di solitudine in un box di canile a causa delle alterazioni comportamentali manifestate, che ne rendono difficile la gestione e impossibile l’inserimento in famiglia.
Il piano di interventi di Fondazione CAVE CANEM per cani e gatti vittime del conflitto Di fronte all’orrore della guerra che sta segnando irrimediabilmente il destino di persone e animali, FONDAZIONE CAVE CANEM ha dato vita a un piano finalizzato a offrire supporto agli animali ospitati nei canili rifugio, a quelli che non hanno più una casa o sono…
https://www.youtube.com/watch?v=R-jFZFX7pfQ&t=47s La morsa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e le Marche ha devastato per sempre le vite di persone e animali.Cani e gatti ma anche asini, cavalli, caprette e tanti altri animali non hanno fatto in tempo a mettersi in salvo e, in queste ore, lottano tra la vita e la morte, terrorizzati, feriti e…
Molti cani passano giorni, mesi o anche anni rinchiusi in un box di canile. Una Porta sul Futuro nasce per realizzare il loro sogno di libertà.La riproduzione di una vera casa, una piscina per il recupero comportamentale in acqua ed esperienze fuori dal canile: un piano di attività che prepari, ogni ospite del canile, alla vita…
Generazione 4C Una fucina di opportunità professionalizzanti per giovani talentuosi, per dare loro la possibilità di iniziare una carriera nell’ambito degli enti non profit, con riferimento agli ambiti della tutela degli animali e dell’inclusione sociale , grazie alla quale coniugare professionalità ed etica. Vogliamo dare spazio a giovani donne under 35, giovani provenienti da contesti…
Il fenomeno del randagismo è riconducibile a un problema strutturale, culturale e di formazione specifica degli addetti ai lavori e dei cittadini.Nonostante questa visione sia largamente condivisa, le azioni intraprese in Italia e soprattutto nel meridione non sono state, a oggi, risolutive per arginare il fenomeno e a pagarne il prezzo sono centinaia di migliaia…