87 detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto in azione per i 120 cani senza famiglia ospitati nel canile comunale.
Un progetto nato per sperimentare soluzioni innovative e integrate a differenti esigenze:
- fornire assistenza e accudimento ai cani senza famiglia del canile comune di Spoleto, migliorando le condizioni di permanenza e gestione all'interno della struttura, ispirati dal modello di eccellenza del "Parco degli animali" di Firenze, per agevolare il recupero comportamentale e aumentare le possibilità di adozione;
- fornire dei percorsi individualizzati di formazione, riscatto sociale e inclusione lavorativa a favore dei detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto, permettendo loro di sviluppare nuove competenze e garantendo momenti di crescita, individuale e di gruppo, nell'ottica di una funzione pienamente rieducativa della pena.
L'obiettivo è quello di realizzare, grazie al perseguimento sinergico di tali soluzioni, un modello di gestione e accudimento di cani randagi alternativo al canile, da replicare in altre realtà.
In particolare, il progetto prevede:
- la realizzazione di un corso di formazione a carattere teorico-pratico per i detenuti, in materia di corretta gestione dei cani, siano essi cuccioli o adulti, e di recupero comportamentale di cani con alterazioni comportamentali di rilievo;
- l’allestimento di una sede secondaria del canile all’interno dei terreni della Casa di Reclusione di Spoleto, per la detenzione di cani cuccioli o adulti;
- l’erogazione di borse lavoro a favore dei detenuti più portati i quali contribuiranno all’efficiente funzionamento del canile comunale (sede principale e sede secondaria), tramite interventi manutentivi e aiuto in loco nella gestione dei cani ivi detenuti, nonché fornendo supporto nella gestione dell’area di sgambamento che il Comune di Spoleto realizzerà presso l’area verde di Spoletosfera.
I cani senza famiglia del comune di Spoleto e i detenuti della Casa di Reclusione scalpitano per avere una seconda opportunità!
Un ringraziamento speciale va a Dorabella e Gianluca, Muso e Vincenzo, Francesca e Sheila, Aurelia e Skole, Daniele e Naerobi, che hanno partecipato alle prime lezioni con i detenuti aiutandoli ad acquisire competenze e capacità.