Quando la Leishmaniosi non fa più paura: la storia a lieto fine di Fonzie, adottato dal Canile Valle Grande di Roma

Uno degli obiettivi della nostra campagna “Leishmaniosi Canina: Conoscerla per combatterla” è promuovere un’azione di sensibilizzazione e formazione in merito al diritto dei cani costretti a vivere in canile a godere di un’assistenza veterinaria di alto livello. A questo proposito, il 20 aprile 2023 abbiamo dato il via a uno dei più grandi screening di prevenzione e cura della Leishmaniosi in Italia: presso il Canile Valle Grande di Roma infatti, abbiamo sottoposto oltre 450 animali alle analisi necessarie, grazie alla sinergia tra la Fondazione Cave Canem, il C.Re.Na.L (Centro di Referenza Nazionale per le Leishmaniosi) e lo staff del Canile Rifugio.

Grazie al team di medici e tecnici veterinari messi in campo, abbiamo potuto cambiare la storia di Fonzie, un giovanissimo cagnolino arrivato al Canile Valle Grande con tutti i sintomi della Leishmaniosi ad un livello decisamente avanzato della malattia, estremamente debilitato e senza più energie. A seguito di un periodo di terapia mirata, Fonzie è riuscito a rifiorire nel corpo e nello spirito, arrivando a neutralizzare i sintomi della Leishmaniosi e recuperando a pieno tutte le sue forze. 

La battaglia di Fonzie, tuttavia, non era ancora terminata. Per un cane con Leishmania rinchiuso in canile, infatti, le possibilità di adozione calano drasticamente. Nonostante l’impegno delle Associazioni di volontariato in materia di adozioni, “Leishmaniosi” è un nome che fa ancora troppa paura, e spesso, non appena si scopre della malattia con le analisi di routine precedenti all’uscita del cane dal canile, numerose famiglie fanno un passo indietro.

Grazie all’Associazione NoieLoro Odv, però, Fonzie è riuscito a far breccia con la sua dolcezza nel cuore di Camilla e Luca, che non appena l’hanno visto scodinzolare in un angolo del box durante la loro visita in canile, hanno deciso che sarebbe stato parte della loro famiglia. Non si sono fermati neanche davanti alla diagnosi di Leishmaniosi, non era un problema per loro, che già in passato avevano accolto altri cani con la stessa patologia.

Oggi Fonzie, dalle voci di coloro che considera la sua famiglia, si sente chiamare Giotto. Insieme al suo nome è cambiato anche il suo destino, che sembrava già scritto e che invece ha avuto una svolta inaspettata grazie alla scelta di due persone che con consapevolezza, sensibilità e amore, hanno deciso di adottare un cane che difficilmente sarebbe stato scelto.

 

Lasciamo alle parole di Camilla il racconto di queste prime settimane insieme:

Giotto è arrivato in canile in condizioni disperate a causa della Leishmania. In molti si sarebbero spaventati e avrebbero temuto un aggravarsi dei sintomi o grosse spese economiche dal veterinario. Voi invece non avete avuto dubbi: cosa vi ha spinto ad adottarlo senza ripensamenti?

Amiamo i cani e li abbiamo sempre avuti, tra cui anche qualcuno con la Leishmaniosi. Non ci spaventa doverlo curare, oltretutto oggi ci sono cure veramente molto più valide per aiutare i nostri pelosi. 

Nell’ultimo periodo è accaduto spesso che, poco prima di finalizzare delle adozioni di cani con Leishmaniosi, gli adottanti cambiassero idea a seguito di un consulto dal proprio veterinario, che sconsigliava la scelta. Cosa consigliereste invece voi, a chi ha dei dubbi in merito all’adozione di un cane affetto da Leishmaniosi?

Consiglierei che se si è arrivati alla scelta di adottare, non ci si può fermare davanti ad una malattia, che per quanto sia seria, oggi si può tenere sotto controllo e i cani possono avere una vita del tutto normale. 

Giotto è, finalmente, a casa con voi da qualche giorno. Anche se la vostra avventura è solo all’inizio, c’è stato qualche momento in cui Giotto vi ha stupiti per la sua dolcezza? 

Giotto è con noi da 10 giorni e continua a stupirci per la sua bontà ed empatia. Osserva molto Bolina che ha 14 anni e che pazientemente lo aiuta a trovare una routine tra serenità, gioco e coccole dopo una vita di privazioni e tristezza. Ogni giorno impara qualcosa di nuovo che può fare, come ieri, che ha capito che si può saltare sui letti di tutta la famiglia! La cosa più adorabile che fa (probabilmente per paura che gli si tolgano) è nascondere in giardino giocattoli, snacks e peluche.. speriamo che capisca presto che non ce n’è bisogno!

Auguriamo a Giotto una vita serena tra le braccia di chi l’ha scelto per sempre, con la speranza che molti altri cani come lui possano avere la stessa possibilità. 

Come Fondazione Cave Canem proseguiremo con la nostra campagna di sensibilizzazione, garantendo allo stesso tempo un’assistenza veterinaria adeguata che permetta ai cani abbandonati affetti da Leishmania di ricevere diagnosi rapide e cure efficaci.

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