Lobby ed evoluzione normativa

Verso il divieto di cani a catena

Attraverso le azioni di lobby Fondazione CAVE CANEM, come ente finanziatore insieme a Green Impact, come ente promotore, in collaborazione con Animal Law Italia abbiamo ingaggiato le istituzioni presentando petizioni per chiedere un cambiamento normativo alle Regioni che ancora non possiedono una normativa idonea .

Il rapporto “Verso il divieto di tenere i cani alla catena” nasce, infatti, con l’obiettivo di offrire alle autorità politiche gli strumenti necessari per adottare provvedimenti incisivi in materia e determinare un effettivo cambiamento della situazione legislativa come il divieto di detenzione di cani a catena e l’introduzione di sanzioni proporzionate alla gravità del fatto per la violazione del divieto.

Che cosa abbiamo fatto in Campania

Con la legge regionale 3/2019 la Campania ha vietato la detenzione di cani alla catena – la legge regionale, tuttavia, non prevedeva, al suo interno una sanzione a supporto del divieto. Abbiamo lanciato una petizione in Campania, firmata da più di 10.000 cittadini, per chiedere l’introduzione di una sanzione proporzionata alla gravità del fatto.

RISULTATO OTTENUTO: La legge regionale 29 giugno 2021, n. 5. “Misure per l’efficientamento dell’azione amministrativa e l’attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2021 – 2023 – Collegato alla stabilità regionale per il 2021” ha introdotto la sanzione per il divieto di detenzione di cani alla catena – da euro 300,00 a euro 2.000,00.

Che cosa abbiamo fatto in Lazio

La pubblicazione del rapporto ha evidenziato la presenza di norme desuete o formulate in modo vago e inefficace, tanto da comprometterne l’applicabilità e, dunque, la tutela del cane. Tra questa, la legge regionale del Lazio (che non stabiliva limiti temporali alla detenzione a catena) consentiva, di fatto, la detenzione a vita di cani alla catena.

RISULTATO OTTENUTO: la legge Regionale 11 agosto 2021, n. 14 “Disposizioni collegate alla legge di Stabilità regionale 2021 e modifiche di leggi regionali” ha stabilito che “È vietato detenere animali legati a catena o con qualsiasi altro mezzo atto a limitarne la libertà di movimento, salvo che per ragioni sanitarie certificate da un veterinario, con specificazione della diagnosi e della durata del trattamento. È in ogni caso vietato agganciare la catena a collari a strozzo”.

#liberidallecatene

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