Cambio Rotta a Radio Vaticana: la nostra presidente Federica Faiella racconta il progetto ai microfoni del podcast “I Cellanti”

La scorsa domenica, la presidente della Fondazione Cave Canem Federica Faiella ha avuto il piacere di raccontare ai microfoni di Radio Vaticana, i punti di forza e i principali risultati raggiunti dal nostro progetto Cambio Rotta

All’interno del podcast “I Cellanti”, specificamente orientato su un focus dedicato alle storie provenienti dalle varie realtà di carcere italiane, la giornalista e conduttrice Roberta Barbi ha avuto modo di interrogarci sui punti nodali del nostro progetto. 

“Cambio Rotta è un progetto nato dalla collaborazione della Fondazione Cave Canem di Roma, il Centro per la Giustizia Minorile, l’Ufficio per i Servizi Sociali, il Tribunale dei Minorenni e il Canile Valle Grande. A raccontare la storia del progetto è la presidente di Fondazione Cave Canem Federica Faiella”:

“Il progetto nasce da un momento di confronto con la presidente del Tribunale dei Minorenni di Roma, Alida Montaldi, la quale aveva rappresentato l’esigenza di individuare un ventaglio corposo di opportunità per coinvolgere giovani autori di reato e accompagnarli nel percorso di messa alla prova. Ci è sembrato, dunque, quasi naturale unire le strade e i destini di cani senza colpa costretti a vivere in canile e giovani autori di reato interessati a dare una svolta alla propria strada, cambiare rotta e vincere gli errori del passato”.

“Prendersi cura di esseri senzienti che dipendono dall’uomo per molti dei loro bisogni, che cosa mira a insegnare a questi ragazzi?”

“Il non essere giudicati. I giovani autori di reato arrivano generalmente da noi con una convinzione: verranno sfruttati e deputati a lavori di poco conto. Quello che vogliamo dimostrare è invece che il loro coinvolgimento e contributo è importante, che non c’è giudizio. Una volta che varcano la soglia del cancello del canile, per noi è un punto zero, avranno la possibilità di dimostrare quanto valgono e quelle che sono le loro capacità. Oltre al “non giudizio”, c’è il senso di responsabilità: attribuire loro l’impegno di accompagnare cani particolarmente traumatizzati e con esperienze negative alle spalle, è sicuramente un impegno molto gravoso. Terzo punto importante è la possibilità di confrontarsi con professionisti di alto spessore morale e grande professionalità, per cominciare un percorso insieme e acquisire nuove competenze”.

“Alcuni dei giovani che sono stati da voi hanno superato con successo la messa alla prova e hanno beneficiato di borse di studio e lavoro. Altri hanno iniziato anche a lavorare con voi. Il lavoro resta lo strumento principale per il riscatto di queste persone?”

“Sì, anche se non è stato ovvio sin da subito. Il progetto nasceva come strumento per accompagnare giovani autori di reato in percorsi di messa alla prova, fino al momento in cui avrebbero visto estinta la pena. Successivamente ci siamo resi conto di un dettaglio: una volta che questi giovani superavano la messa alla prova e quindi lasciavano il circuito penale, non avevano più contatti con il Servizio Sociale per i Minorenni, ricadevano in un oblio, che poteva eventualmente portare a delle recidive. Ecco che allora il progetto Cambio Rotta ha assunto un ulteriore significato, quello di strumento per accompagnare questi giovani in un percorso di professionalizzazione. Qualora mostrino di essere particolarmente predisposti e di avere la sensibilità giusta, c’è la possibilità che vengano valutati per l’inserimento nel nostro team di campo, un lavoro vero e proprio. C’è un beneficio diretto, legato appunto al giovane, ma anche uno indiretto, legato alla sua famiglia”. 

“Oltre a 35 giovani, questo progetto ha contribuito a salvare 385 cani di canile, possiamo dire che entrambi abbiano avuto una seconda occasione. C’è una storia che le è rimasta particolarmente impressa e ci vuole raccontare?”

“È la storia di Cesare, un Cane Corso abbandonato in canile perché aveva alle spalle episodi di morsicatura, dunque c’era stata sostanzialmente un’aggressione nei confronti dei precedenti proprietari. Cesare è stato affidato ad uno dei giovani del progetto Cambio Rotta, il quale non solo ha superato la messa alla prova brillantemente, ma oggi è parte del nostro team di campo da ormai più di 1 anno. Cesare invece è a casa con una nuova famiglia”. 

Per continuare a raccontare storie di rinascita, abbiamo bisogno anche del tuo contributo. Se vuoi aiutarci a offrire supporto a giovani autori di reato e cani destinati ad una vita in canile, clicca qui per donare a favore di Cambio Rotta!

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