Al Festival dei Due Mondi di Spoleto abbiamo raccontato il nostro progetto Fuori dalle Gabbie

Per il secondo anno consecutivo abbiamo avuto l’onore e il piacere di presenziare ad una manifestazione culturale che ci sta particolarmente a cuore, il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Il 5 e il 6 luglio scorsi, il carcere ha aperto le porte alla cittadinanza per rappresentare lo spettacolo teatrale “Sogni di una notte di mezza estate”, liberamente tratto dall’opera di Shakespeare. Le persone detenute hanno avuto l’occasione, per una sera, di cimentarsi nell’arte della recitazione, di fronte a una folta platea!

Dal 2019 la Fondazione Cave Canem realizza all’interno della città di Spoleto un progetto che, allo stesso modo, unisce due mondi distinti, quello del canile e quello del carcere. Si tratta di Fuori dalle Gabbie, che offre alle persone detenute un’opportunità di formazione professionale in ambito cinofilo, realizzata dal nostro team di campo e in grado di garantire un reinserimento sociale al termine della condanna. Allo stesso tempo, grazie alle competenze apprese, le persone detenute permettono ai cani senza famiglia del Canile di Spoleto di prendere parte a percorsi di recupero comportamentale funzionali all’inserimento in famiglia

Anche quest’anno abbiamo raccontato gli obiettivi e i risultati del nostro progetto mentre accoglievamo gli spettatori all’ingresso del teatro. Una piccola esposizione fotografica con una selezione di scatti ad opera della nostra Fotografa ed Educatrice cinofila Chiara Muzzini, illustrava i momenti più importanti del progetto, nel quale abbiamo coinvolto circa 90 persone detenute e aiutato 150 cani senza famiglia

Un ringraziamento speciale va a chi crede in noi e nel nostro progetto e nel valore dell’inclusione sociale come Fondazione Azimut, che ha deciso di sostenerci rendendo tutto questo possibile! Da non dimenticare, infatti, che numerosi studi attestano come le attività formative – intese anche come corsi di formazione professionalizzante, oltre che culturali e ricreative – consentano alle persone detenute di mantenere il riferimento al normale ambiente sociale e migliorare la qualità della vita, consentendo inoltre di ridurre la recidiva.

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