Addio a Biagio, uno degli “invisibili” del nostro progetto Nessuno Escluso

Oggi, purtroppo, abbiamo dovuto salutare Biagio. Vi chiederete chi è Biagio. Biagio era un “invisibile”, ma non per tutti. Non per Giorgia, Educatrice Cinofila che ha seguito il suo percorso, non per Valeria, assistente di campo che se ne occupava ogni volta che era presente in canile.

Per usare le parole di Giorgia “…stare al fianco di questi cani vuol dire convivere anche con il dolore che si prova ogni volta che uno di loro ci lascia…vuol dire convivere con il senso di impotenza per non essere riusciti a fare ancora di più, per non essere stati loro più vicini. Perché i cani che hanno bisogno di aiuto sono tanti, il tempo scorre sempre troppo velocemente e questo rende ogni perdita ancora più dolorosa. Dove gli altri leggono “morsicatore” noi leggiamo” incompreso” e, nonostante la fatica, il sudore, la paura e anche qualche morso, noi rappresentiamo la loro unica speranza, l’unico spiraglio di serenità in una vita passata dentro a una gabbia. Una possibilità che, molti cani, non ricevono mai. Noi, che siamo con loro ogni giorno, conosciamo il valore che diamo alla vita, alla dignità e al benessere di ciascuno dei cani che aiutiamo. E ci piace pensare che, in qualche modo, lo conoscono anche loro.”

Oggi vogliamo dedicare un pensiero a Biagio, ma anche a Gustavo, Mina, Achille, Dustin, Romolo, Koda e tutti gli altri cani che abbiamo dovuto salutare negli ultimi anni e che adesso conserviamo dentro di noi, nel cassetto dei ricordi più belli.

“Non ci affezioniamo ai corpi, ma alle storie. Forse per questo dove non arrivano gli occhi arriva il cuore”.

Grazie all’Educatrice Cinofila Giorgia, che ha voluto celebrare la memoria di Biagio e all’Educatore Cinofilo Edoardo, che ci ha prestato le sue parole per ricordare tutti i cani che hanno incrociato la nostra strada e che non ci sono più. E grazie a tutte le Educatrici Cinofile, gli Educatori Cinofili e le Assistenti di Campo della Fondazione Cave Canem, per mettere a disposizione dei più fragili, oltre che le loro competenze, anche i loro grandissimi cuori.

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